UNO SGUARDO AL PASSATO ED UN PASSO VERSO L'AVVENIRE
Torino, 26 marzo 1990
Possono, i paesaggi della giovane maceratese Isabella Crucianelli, essere compresi nell'ampia definizione di "paesaggi interiori" (ed il riferimento alle opere di Francesco Clemente non è casuale).
Sono paesaggi misteriosi, le cui vette si innalzano verticalmente verso il cielo e le cui radici scendono in profondità, quasi a cercare l'humus al quale alimentarsi.
E si potrebbero capovolgere queste visioni d'altura, in quanto, sia verso l'alto, sia verso il profondo, è un alimento spirituale che esse cercano.
Il simbolismo è chiaro, non soltanto per l'atmosfera che ricorda "L'isola dei morti" di Arnold Bocklin, ma anche per quel cuore, quel nucleo vitale, emergente per la preziosità dell'oro, difeso dai cerchi che rappresentano la successiva crescita del tronco.
E la linfa è colore del sangue, viva: si incunea nell'oscurità della foresta pietrificata a ricordare l'analogia tra l'età dell'albero e l'età della terra.
L'uomo non è visibile, ma la sua presenza è percettibile: il cuore dell'albero, infatti, è anche il cuore umano.
Nell'opera che abbiamo sott'occhio, "La corteccia del cuore" non è difficile intravedere come la difesa verso l'esterno non abbia tanto la funzione di chiudere, quanto quella di comunicare con il resto del mondo.
Preziosa la tecnica: lo smalto concorre a definire delicati motivi decorativi ed il contrasto tra i gialli ed i rossi con i bruni intensi si acquieta in un'atmosfera pacata.
ALDO SPINARDI